EDIFICI VUOTI E ABBANDONATI: PER GLI ECOLOGISTI SI DEVE PUNTARE SU AREE PRODUTTIVE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE

Le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) sono già da tempo definite a livello normativo ma ancora poco conosciute e sviluppate. In Lombardia non si è colta tale opportunità, nonostante l’evidente bisogno, specialmente in Brianza. Si tratta di soluzioni ottimali alla crisi e al degrado: si potrebbero recuperare spazi attualmente vuoti con attività pulite, creando posti di lavoro senza consumare ulteriore suolo.

Aree dismesse, capannoni abbandonati e una distesa di cartelli di vendesi-affittasi di spazi produttivi e uffici. In questo scenario ci si pone molte domande. E’ possibile invertire questa tendenza sempre più preoccupante? Si può dare nuova vita a questi luoghi, creando nuovi posti di lavoro con attività pulite e sostenibili? Con quali strumenti e quali iniziative?


Una soluzione c’è da tempo ma è poco conosciuta: lo sviluppo di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzata (APEA). Un concetto che è stato definito a livello nazionale dall’art. 26 del decreto legislativo n. 112 del 1998 (decreto Bassanini) che conferisce alle Regioni il compito di emanare proprie leggi su questi ambiti. Elemento caratterizzante di tali realtà è la gestione unitaria, che può essere pubblica o privata. Un soggetto responsabile anche dei necessari controlli e monitoraggi.

Conciliare sviluppo economico con rispetto e tutela ambiente è sicuramente l’approccio giusto, anche se, guardandoci intorno, dovremmo parlare ormai di un’indispensabile esigenza. Tutto questo è realizzabile in Brianza e nel Milanese negli spazi vuoti che costeggiano ad esempio l’autostrada A4? Sì. In questo caso non si tratterebbe di sviluppo dell’APEA su terreni liberi, ma di messa in rete di aree esistenti. E’ possibile farlo  tramite accordi tra istituzioni e imprese, presenti o interessate, per avviare programmi di miglioramento progressivo delle aree.




I singoli comuni potrebbero intraprendere azioni incentivanti per occupare tali spazi o rigenerare aree produttive di vecchio stile avviate, causa crisi, all’abbandono. Rilanciando contemporaneamente settori di qualità come quello della produzione di fotovoltaico in Provincia di Monza e Brianza. E’ la scelta migliore rispetto a quella di consumare ulteriore suolo a fianco di aree già urbanizzate ma vuote. Lo stesso principio applicato per le abitazione può essere così replicato: rispetto alla progettazione del “nuovo” deve essere incentivata la ristrutturazione dell’esistente, con un occhio di riguardo all’impatto ambientale. Quella dell’APEA è “Una scelta di buon governo del territorio”, come descritto al  cap. 3 del testo “Governo del consumo di territorio. Metodi, strategie, criteri” di Camilla Perrone eGianfranco Gorelli disponibile in rete in Google libri.

A livello regionale e provinciale l’opportunità è quella di un coordinamento più ampio di queste aree, connesse ad esempio dagli assi stradali e autostradali storici. Creando così una realtà di interesse sovracomunale e ricavando da questa concentrazione (che non è quindi semplice vicinanza fisica tra aree) una più facile collocazione delle risorse economiche necessarie per questo sviluppo. Questo è il senso dell’ambito.

Quali esperienze ci sono state a riguardo? L’ Emilia-Romagna ha dato indirizzi su modalità realizzative e incentivanti, come sgravi fiscali, semplificazioni procedurali, benefici e fondi dedicati. In Toscana all’aspetto ecologico si è anche collegato quello sociale con le APSEA Aree Produttive Socialmente ed Ecologicamente Attrezzate. Altre regioni che hanno emanato su questo tema sono state Marche, Piemonte, Abruzzo, Calabria, Liguria e Puglia

Nostra zona c’è qualche esperienza? Partendo dal Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES), il comune di Triuggio si pone come obiettivo quello di accogliere le potenzialità di sviluppo dei settori terziario e produttivo e di garantire una attenzione e tutela delle valenze ecologiche paesaggistiche relative alle aree circostanti. Come? Incentivando forme di APEA. Tale opportunità è però ancora ignorata: in Brianza l'unica forza politica che ha parlato di APEA sono stati gli Ecocivici in occasione delle elezioni comunali monzesi (vedi programma elettorale) e, tra le associazioni, Green Man, che ha prodotto osservazioni in tal senso in occasione della precedente proposta di PGT.
Le APEA sono una boccata di ossigeno per l’ambiente ed in particolare per il territorio. Il territorio è una risorsa non rinnovabile che,  come ricorda la provincia di Ferrara nella pagina “Perché nascono le APEA?”, è ”inteso come spazio fisico, che deve essere valorizzato al massimo, intendendo con ciò non il suo esasperato consumo  né sfruttamento, bensì la specializzazione e la concentrazione delle sue eccellenze in ambiti ottimali, di cui le APEA”, appunto.

In un futuro che speriamo ormai prossimo il rilancio dell’economia locale, della competitività nonché l’applicazione del concetto di economia circolare possono trovare in queste aree dal destino che sembra ormai compromesso, terreno fertile per il loro sviluppo.


LdA