NATALE 1919: DALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO PARTE IL “TRENO DELLA FRATELLANZA” PER SALVARE DALLA MORTE PER FAME I BAMBINI DI VIENNA…

Una sintesi della ricerca storica di Roberto Albanese su un episodio verificatosi nell’Europa del primo dopoguerra di cui come lombardi ed italiani dobbiamo essere veramente fieri. Un esempio per le realtà del mondo della solidarietà di oggi che dovrebbero condividere un progetto di ricerca / azione per creare una memoria attiva che ricostruisca nei particolari e faccia scoprire alle comunità e all’opinione pubblica questa grande epopea umanitaria e di perdono / riconciliazione che nobilita la nostra storia di lombardi, italiani ed europei.


Natale 1919. Alcune locomotive sbuffano grandi nuvole di vapore sulle banchine della Stazione Centrale di Milano. Un convoglio ferroviario di una decina di vagoni ferroviari, carico di aiuti umanitari, è ormai pronto per la partenza; sulle fiancate, a grandi lettere gialle, è impressa la scritta “Comune di Milano”. Un manipolo di operatori sanitari e sociali, uomini e donne, con alla testa il sindaco socialista di Milano Caldara, salutata la piccola folla di conoscenti e parenti, si inerpica sui vagoni per il lungo viaggio che li porterà sino a Vienna… Vienna: una volta ricca e raffinata capitale di un grande impero, ora agonizza nella miseria, i suoi abitanti sono costretti a distruggere il Bosco viennese per potersi scaldare nel rigido inverno che potrebbe uccidere a migliaia anziani e bambini. Umiliata dai vincitori, Vienna assiste impotente ad nuova “strage degli innocenti”. Così, sul finire del 1919, il Governo austriaco aveva rivolto un drammatico appello all’Europa, al mondo, affinché la sua capitale non fosse abbandonata a questo tragico destino. Tra i primi in Europa, in quel Natale 1919 Milano tendeva la mano agli ex nemici…!

Ma cosa stava succedendo? I mesi che seguirono la fine della Grande Guerra europea videro tra i civili, in particolare fra i bambini dell’Europa Centrale, più vittime del conflitto. Il protrarsi, dopo la firma degli armistizi, del blocco economico aveva portato le popolazioni alla fame e creato una crisi sanitaria senza precedenti. Le donne per prime denunciarono ciò, promuovendo un’ampia mobilitazione internazionale di livello europeo per rimuovere l’embargo e soccorrere gli innocenti, migliaia di bambini, denutriti e ammalati, che rischiavano di non sopravvivere al rigido inverno. Così tra l’inverno 1919 e la primavera 1920 migliaia di bambini viennesi furono soccorsi dai “treni della fratellanza”, che li portarono a svernare all’estero, ospiti di famiglie e Comuni della ex nemica Italia e di altri Paesi europei. Nel nostro Paese vi fu un’ampia e tempestiva mobilitazione delle forze sindacali, politiche ed ecclesiali, spesso con alla testa le Amministrazioni locali, in particolare del Nord Italia.

Per conoscere nella sua interezza questa straordinaria epopea di solidarietà senza confini prosegui la lettura delle vicende di questo episodio storico nel sito dell’Istituto Green Man.