AMBURGO, CITTA' SEMPRE PIU' VERDE: VIETATE BOTTIGLIE E PIATTI IN PLASTICA, INQUINANO E GENERANO RIFIUTI INUTILI

Continua il viaggio in Europa per scoprire dove, grazie all’azione politica di sindaci o rappresentanti eletti dei Verdi, gli esempi virtuosi di politiche ecologiste sono realtà e migliorano l'ambiente e la società. Torniamo in Germania per la quarta tappa: Amburgo. Immagine tratta da Hamburg – European Green Capital 2011 - Final Report

Acquisti verdi e responsabili: l’Amministrazione Comunale, grazie alla politica ecologista, continua a dare l'esempio. Un regolamento su acquisti e servizi si aggiunge agli incentivi per la Green Economy, alla spinta verso l'efficienza energetica e le rinnovabili, ad un buon trasporto pubblico e all'attenzione per la mobilità dolce. Capitale europea della sostenibilità nel 2011, Amburgo è sempre più verde.

LOTTA AI RIFIUTI INUTILI ED INQUINANTI: L'ULTIMO TASSELLO DI UN GRANDE PIANO VERDE

Da fine gennaio è realtà una nuova e moderna politica su acquisti e appalti verdi sviluppata in questa città del nord della Germania. C’è finalmente attenzione al ciclo di vita di un prodotto (posate, piatti e bicchieri in plastica sono inquinanti fin dalla produzione) e si sceglie chiaramente di bandire ciò che è pensato per l’usa e getta e che crea quindi rifiuto inutile ed evitabile.
Nel mirino di questo nuovo regolamento ci sono anche le capsule del caffè e in generale le bibite in bottiglie di plastica usa e getta, che non saranno più presenti negli uffici pubblici.
Non si beve più? No, l’alternativa c’è già: fontane di acqua refrigerata collegate all’acquedotto con bicchieri e caraffe. Si spenderà di più? Si, ma questa spesa sarà compensata dal risparmio energetico (l'installazione di lampadine a basso consumo ha già portato, ad esempio, un risparmio annuo di più di 3 milioni Euro).
Ai divieti sopra citati, che in realtà sono scelte responsabili, si aggiungono indicazioni precise per gli acquisti di lampade, prodotti per pulizia, materiali per ufficio e vestiti che, ovviamente, devono rispettare  i criteri ambientali specificati.
Come ha sempre fatto questa città, le buone pratiche vengono condivise con particolare attenzione anche con i cittadini per i quali è stato redatto un prontuario sul consumo sostenibile che invita, ad esempio, a scegliere cibo a filiera corta e di stagione.
Il regolamento, entrato in vigore a gennaio, è disponibile a questo link (in tedesco).


LA TRADIZIONE VERDE E LE FASI DELLA SVOLTA

I Verdi sono al governo locale con una presenza più che significativa da anni. È qui che nel 2008 si è realizzata la sperimentale e discussa coalizione con la CDU (chiamata nero-verde dai colori dei due partiti). Un rapporto interrotto anticipatamente che non ha però influenzato i risultati elettorali dei Verdi che sono ancora il terzo partito con oltre il 12%.
Oggi i Verdi guidano ancora la città-stato col l’SPD nella coalizione che sostiene il sindaco Olaf Scholz.
Il  vicesindaco e “ministro” di Scienza, Ricerca e Uguaglianza è la verde Katharina Fegebank. Per l’Ambiente e l’Energia il responsabile politico è sempre un verde, Jens Kerstan, economista attento alle questioni ambientali, mentre alla Giustizia è stato scelto un altro ecologista, Till Steffen.
Una presenza quindi rilevante e che lascia il segno con le scelte di oggi come con quelle sostenute negli anni passati.
La città punta da tempo sulle fonti rinnovabili, l'efficienza ed il risparmio energetico: è stata una delle prime città a sottoscrivere il Patto dei Sindaci impegnandosi a fare la sua parte per contenere il cambiamento climatico con una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entrò il 2020.
Nel 2011 la Commissione Europea ha assegnato ad Amburgo il titolo di Capitale Verde Europea, riconosciuto per l’ambizioso impegno verso la sostenibilità.
Un rapporto dettagliato permette di approfondire le iniziative attuate, i risultati (anche economici) ed i successi oltre alle strategie comunicative impiegate (da un padiglione espositivo permanente fino al treno delle idee).
La svolta verde è comunque iniziata con altre scelte importanti: lo storico sviluppo di commercio e industria pesante è stato volutamente superato. Come? Nell’importante porto fluviale, cuore strategico della città, sono stati ridotti i dazi a chi trasporta in modo più ecologico. Sì è sviluppato un sistema diretto automatizzato banchina-rotaia eliminando l’uso dei camion.
Il resto è stato fatto agevolando il settore terziario per ridurre la dipendenza economica dalle industrie pesanti, premiando la riconversione ed il miglioramento di aree urbane esistenti senza consumare suolo libero e alleandosi con gli attori economici, specialmente quelli della Green Economy.


MUOVERSI SEMPRE MEGLIO ED ESPORTARE UN MODELLO VINCENTE

Nelle nuove regole adottate sono previsti per i dipendenti pubblici incentivi se si lascia a casa l’auto privata e ai box quella aziendale: è stato potenziato il bike sharing e favorito l’uso del trasporto pubblico. Una scelta che paga: i dati confermano la crescita del pendolarismo sostenibile. Del resto il servizio pubblico era già forte grazie ad una recente rete di metrò leggero e traghetti veloci che collegano le due rive dell’Elba.
Anche qui la sfida è quella abbandonare nei prossimi 20 anni l’uso dell’auto. Per far questo è in progetto una pedonalizzazione estesa ed un collegamento in rete, pedonale e ciclabile ovviamente, delle tante aree verdi del territorio cittadino e del circondario.
Le scelte di Amburgo, seconda e più ricca città tedesca, dovrebbero contagiare tutti, non solo in Germania ma anche in Europa. Potenziare le regole di acquisto verde a livello comunitario consentirebbe di ridurre rifiuti e inquinamento. Per gli scettici sarebbero ingiuste imposizioni, per i più attenti un’occasione di vero lancio per la Green Economy.
Si tratta infatti di azioni esportabili, realizzate non in un piccolo centro dove tutto è più facile, ma in una grande e popolosa città da quasi 2 milioni di abitanti. Se a chiedere prodotti ecologici e servizi a basso impatto ambientale è quindi una così grande realtà, sarà più facile e conveniente per gli operatori privati concretizzare questa conversione.

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LdA