PARTE SECONDA: CRITERI GUIDA DI BUON GOVERNO

Le linee programmatiche sulla città qui presentate hanno come riferimento di base la Carta europea di Lipsia, che propone come strada maestra per città sostenibili e per garantire lo sviluppo locale durevole un maggiore ricorso a strategie politiche di gestione territoriale e ambientale integrata. Percorso che dia un’attenzione speciale ai quartieri degradati da rinnovare e includere nella progettualità urbana, fondata su un disegno di città che trovi il suo fulcro negli spazi pubblici e non sul semplice sviluppo di spazi privati e chiusi.
Per costruire la Monza del futuro - città sostenibile, intelligente, inclusiva, nello spirito del citato documento europeo Europa 2020 - le politiche pubbliche per la città dovranno perseguire in particolare i seguenti criteri guida di buon governo ambientale.

2.1. Tutela di suolo e biodiversità - miglioramento dell’ambiente fisico
Contenere la concentrazione urbana favorendo insediamenti equilibrati basati su un utilizzo ottimale del suolo. I nuovi interventi edificatori, basati su dati obiettivi di bisogno, vanno realizzarsi prioritariamente se non esclusivamente su aree dismesse esclusivamente sulle aree dismesse o dove è già la concessione edificatoria, non consentendo alcuna trasformazione di aree agricole o a verde. Questi si devono accompagnare al mantenimento (Parco, Giardini Reali) o alla costituzione di spazi naturali di qualità, preservando e potenziando la biodiversità animale e vegetale locale, ad una agricoltura di qualità. Vanno protetti e valorizzati gli importanti endemismi vegetali presenti in città, come il crocus biflora dei giardini dei Boschetti Reali.

2.2. Obiettivo qualità dell’aria e zero emissioni di CO2
Gli interventi dovranno prevedere strategie energetiche neutre dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico e del riscaldamento del clima attraverso soluzioni di architettura bioclimatica, tecniche di produzione e di distribuzione dell’energia ad alto rendimento, razionalizzazione dei trasporti, analisi dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, misure di limitazione dell’inquinamento dell’aria all’interno delle abitazioni e all’esterno. Si darà attenzione alla creazione di eventuali sinergie tra produttori e consumatori di energia e a sistemi di razionalizzazione (smart grid). Adesione al Patto dei Sindaci, voluto dall’Europa, che prevede che ogni comune aderente deve realizzare un Piano pluriennale d’Azione per l’Energia Sostenibile.

2.3 Gestione efficiente e partecipata del patrimonio pubblico
Modernizzazione delle reti infrastrutturali (fognature, arredo urbano, wi fi urbano e banda super larga), manutenzione degli spazi pubblici, anche coinvolgendo i cittadini nella segnalazione e allerta precoce relativamente alle condizioni in cui si trova il patrimonio pubblico (attraverso una rete di osservatori di quartiere), creazione partecipata di nuovi spazi pubblici di qualità.

2.4 Ridurre l’uso dei materiali, favorire il riutilizzo e il ricorso a materiali rinnovabili
Si tratta di reindirizzare in chiave di sostenibilità i modelli costruttivi adottati dall’industria edilizia, indirizzandosi verso modelli di minor impatto ambientale e maggiormente ecoefficienti, promuovendo l’innovazione ecologica e stimolando ad un maggior dinamismo il tessuto imprenditoriale locale. Per l’amministrazione comunale: promuove ed adottare appalti verdi e sostenibili.

2.5. Lambro fiume vivo e gestione ecologica del ciclo dell’acqua
L’obiettivo rimane il massimo di naturalità delle sponde e dell’alveo del fiume, anche nel centro cittadino. Va garantito il minimo di deflusso vitale delle acque durante tutti i periodi dell’anno. Riprogettazione paesaggistica degli spazi della città circostanti il fiume come luoghi d’acqua legati alla storia del Lambro, utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica. Nei quartieri si darà centralità al tema della conservazione e tutela delle risorse idriche, con attenzione alle esigenze di protezione della falda e corretta gestione delle acque meteoriche (valorizzazione, raccolta e trattenimento, infiltrazione). Prevedere, se possibile, la biodepurazione in situ delle acque di scarico.

2.6. Riduzione e azzeramento tendenziale dei rifiuti
In particolare per quanto riguarda il flusso dei rifiuti durante tutte le fasi di vita dei fabbricati, dalla costruzione fino alla demolizione. Va favorito l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili. Per gli spazi sono da adottare soluzioni organizzative coerenti con le esigenze della raccolta differenziata dei rifiuti e che favoriscano il compostaggio territoriale degli scarti verdi. Dovranno essere garantite, se non migliorati, gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalla normativa vigente, dovranno essere intraprese iniziative per ridurre la quantità pro capite di rifiuto prodotto.

2.7. Verso una mobilità sostenibile
Va disincentivato il ricorso all’auto privata, ridimensionando gli spazi normalmente previsti per questi mezzi di trasporto. I trasporti pubblici e le soluzioni non inquinanti (bicicletta, auto elettriche, ecc.) devono essere favoriti. Vanno previsti sistemi di quartiere di car-sharing e reti efficienti di trasporti pubblici (con trasporti rapidi, frequenti che utilizzino mezzi di piccole dimensioni) a prezzi accessibili.

2.8. La città come luogo di legame sociale, convivialità e partecipazione civica
Sono da favorire insediamenti e quartieri misti tra abitazioni e attività produttive, generazioni, gruppi etnici. Si deve prevedere la costituzione di luoghi d’incontro (centri di quartiere, biblioteche, ecc.), scambio e partecipazione alla vita sociale. Si deve favorire l’insediamento di servizi di prossimità (biblioteche, ambulatori sanitari, ecc.). Vanno creati momenti sistematici di informazione, incontro e dibattito tra cittadini e ente pubblico, che deve essere capace di usare professionalmente e sistemicamente strumenti efficaci di consultazione dei cittadini (es. deliberative polling).

2.9. Promuovere benessere, salute e confort
Si tratta di garantire ambienti di qualità all’interno degli spazi costruiti e negli spazi pubblici, comprese le aree a verde. Vanno combattuti l’inquinamento acustico e luminoso, garantita l’accessibilità per i diversamente abili e gli anziani. Vanno previsti spazi per lo sport e la convivenza con animali di compagnia (recinti ben gestiti).

2.10. La città della creatività, dei beni storici e della memoria
Si tratta di conservare, restaurare e valorizzare il patrimonio culturale, costruito e naturale, per ristabilire l’identità storico-culturale dei luoghi e stimolare nuova creatività. Questo a partire dalla Villa Reale, che deve essere luogo simbolico dimostrativo di uso di un prestigioso bene monumentale per funzioni di alta formazione (design d’interni, pubblica amministrazione e sviluppo locale, progettazione paesaggistica e gestione spazi verdi), mantenendo qui anche la sede dell’ISA. Va stimolata l’acquisizione della cultura della sostenibilità attraverso attività educative e cantieri partecipativi di volontariato, elevando così facendo la cultura civica e la competenza professionale dei cittadini.

2.11. Fiducia e sicurezza
Va posta attenzione alle precondizioni che favoriscono la sicurezza delle cose, delle abitazioni e delle persone nei quartieri e la fiducia reciproca. La sicurezza di pedoni e ciclisti va garantita attraverso restrizioni all’accesso delle automobili all’interno dei quartieri. Gli abitanti vanno resi vigilanti e attivi relativamente alla percezione dei rischi di origine tecnica o naturale presenti nelle varie aree urbane.

2.12. Produrre e consumare alimenti locali sostenibili
Le attività agricole a debole impatto ambientale (agricoltura biologica e a filiera corta) vanno mantenute in città, anche favorendo chiedendo nelle gare di appalto l’utilizzo dei prodotti locali nelle mense negli appalti. Nei quartieri vanno dedicati spazi a frutteto, orto e come giardini sociali. Si tratta di favorire le fattorie didattiche rivolte alle scuole ed agli abitanti dei quartieri.

2.13. Ridare bellezza agli spazi urbani
Va sviluppata la progettazione paesaggistica partecipata e l’arte pubblica ri-caratterizzando gli spazi della città in chiave di estetica della natura e in relazione ad elementi di identità dei luoghi. Vedi il Giardino delle donne di pace del Risorgimento nel quartiere S.Biagio che sviluppa l’esperienza del Roseto della pace dedicato al Premio Nobel per la pace 1907 Teodoro Moneta, iniziative che hanno coinvolto il quartiere e la scuola (ISA).

2.14 Promuovere un’economia locale sostenibile, inclusiva e aperta al mondo
Si tratta di sviluppare l’offerta commerciale e di attività economiche privilegiando la valorizzazione di risorse locali, dando nuovo dinamismo al tessuto economico locale nella prospettiva della cultura dello sviluppo sostenibile (commercio equo, gruppi d’acquisto, label di qualità e tracciabilità dei prodotti, certificazioni ambientali, ecc.) e della creazione di nuovi posti di lavoro verdi (green jobs) legati all’introduzione delle eco tecnologie nel tessuto abitativo urbano (artigiani manutentori, studi di ingegneria ambientale, ecc.) e nelle imprese. Vanno moderati i prezzi, valorizzati i piccoli esercizi, aumentati i mercati contadini rionali a km 0. La realtà locale va legata al globale favorendo il costruirsi di reti operative locali e transnazionali, ricercando nuove opportunità per le imprese locali, incentivando l’apertura verso nuovi mercati, sostenendo gli scambi e la cooperazione internazionale economica e socio-culturale.